Saldo IMU 2020: doppia scadenza il 16 dicembre e il 1 marzo
Come deciso nella scorsa legge di bilancio, per il 2020 l’imposta sugli immobili che non sono abitazione principale (e non sono di categoria A1/A8/A9) è solo una: l’Imu diventa un unico tributo insieme alla Tasi. A conti fatti il cittadino pagherà più o meno la somma delle due vecchie imposte accorpate e anche le modalità di pagamento rimangono le stesse, con l’acconto il 16 giugno e il saldo il 16 dicembre.
Visto che l'acconto di giugno è stato calcolato sulla base dell'imposta versata nel 2019, gli aumenti deliberati dai Comuni entro il 16 novembre si faranno sentire interamente nel saldo di dicembre. La legge di conversione del decreto di proroga dell’emergenza Covid-19 prevede che ai Comuni sia concesso più tempo per modificare le aliquote: fino al 31 dicembre. Questo significa che i contribuenti che hanno immobili nei Comuni che usufruiranno di tale proroga, dovranno pagare un conguaglio entro il 1 marzo 2021 o chiedere un rimborso nel caso di maggiore imposta versata.
Il Decreto Ristori ha inoltre cancellato la seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui svolgono le loro attività le categorie interessate dalle restrizioni (che sono elencate nell’allegato 1 del Decreto), a condizione che i proprietari siano anche i gestori delle attività ivi esercitate.
Le sedi Caf CISL sono a vostra disposizione per il calcolo del saldo del 16 dicembre e l’eventuale conguaglio nel 2021.
© Riproduzione riservata - 4 Dicembre 2020