Quali titoli di viaggio sono detraibili? Per “abbonamento” si intende un titolo di trasporto che consenta al titolare dello stesso di poter effettuare un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete, in un periodo di tempo specificato, che implicano quindi un utilizzo non episodico del mezzo di trasporto pubblico. La detrazione non spetta, invece, per le spese sostenute per l’acquisto di titoli di viaggio che abbiano una durata oraria, anche se superiore a quella giornaliera, quali ad esempio i biglietti a tempo che durano 72 ore o delle cosiddette carte di trasporto integrate che includono anche servizi ulteriori rispetto a quelli di trasporto quali ad esempio le carte turistiche che oltre all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici consentono l’ingresso a musei o spettacoli.
La detrazione è calcolata sulla spesa sostenuta nel 2018 per l’acquisto dell’abbonamento, indipendentemente dal periodo di validità dello stesso (es. abbonamento acquistato nel mese di luglio 2018 con validità dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2019si detrae interamente come spesa 2018/730 2019).
Quanto posso detrarre?
La detrazione è calcolata su un importo complessivamente non superiore a 250 euro (se l'abbonamento costa 400 euro, il massimo detraibile sarà sempre 250 euro), riferito cumulativamente alle spese sostenute dal contribuente per il proprio abbonamento e per quello dei familiari a carico. Quindi la detrazione massima fruibile è pari a 47,50 euro.
Anche se il costo dell’abbonamento relativo ad un figlio fiscalmente a carico è sostenuto da entrambi i genitori, l’ammontare massimo di spesa detraibile da ripartire tra i genitori non può superare € 250,00, quindi 125 euro per ciscun genitore. Se invece i genitori sostengono la spesa per due abbonamenti per figli a carico, possono portare in detrazione ciascuno un importo massimo di 250 euro.
Quali documenti servono per avere la detrazione?
- titolo di viaggio nominativo (deve risultare la durata dell’abbonamento e la spesa sostenuta)
- fattura o altra documentazione attestante la data di pagamento
Se la documentazione completa non è disponibile, la spesa si presume sostenuta in coincidenza con la data di inizio della validità dell’abbonamento (ad esempio, per un abbonamento nominativo che assuma validità dal 1° luglio 2018, la spesa si riterrà sostenuta in tale data). Se il titolo di viaggio acquistato non è nominativo, lo stesso deve essere conservato e accompagnato da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (autocertificazione) in cui sia indicato che l’abbonamento è stato acquistato per il contribuente o per un suo familiare a carico.
In caso di emissione o ricarica del titolo di viaggio nominativo realizzato in formato elettronico, devono risultare le indicazioni essenziali a qualificare il titolo di viaggio (soggetto utilizzatore, periodo di validità, spesa sostenuta e data di sostenimento della spesa). Tali requisiti sono soddisfatti anche nel caso in cui detta documentazione, pur non contenendo alcun riferimento esplicito al nominativo, sia comunque a lui riconducibile in modo univoco, ad esempio perché contenente il numero identificativo dell’abbonamento.