Promemoria per il pagamento del saldo Imu e Tasi: il 16 dicembre, scadenza ufficiale, è domenica e quindi sarà lunedì 17 dicembre la data da segnare sul calendario per i possessori di immobili che devono versare il saldo di Imu e Tasi per l’anno 2018, con l’eventuale conguaglio sulla prima rata versata a giugno.
La seconda rata potrebbe essere diversa dalla prima, se il Comune ha deliberato una variazione delle aliquote entro il 31 marzo scorso e ha provveduto a pubblicare la delibera sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze entro lo scorso 28 ottobre. La buona notizia è che anche per il 2018, l’aliquota stabilita dal comune non potrà essere più alta: si pagherà lo stesso importo della prima rata o un importo inferiore.
È bene ricordare che pagheranno Imu e Tasi i proprietari di prime case di lusso, accatastati in A1, A8 e A9 (con una detrazione di 200 euro) e tutti gli immobili diversi dall'abitazione principale e relative pertinenze.
Chi possiede abitazioni date in locazione è ovviamente soggetto al pagamento di Imu e Tasi, ma se sono affittate a canone concordato è prevista una riduzione del 25% della base imponibile.
C’è lo sconto anche per gli immobili concessi in uso gratuito tra genitori e figli (parenti in linea retta di primo grado) per i quali la base imponibile Tasi e Imu è ridotta del 50%, a condizione che comodante e comodatario abbiano la residenza nello stesso Comune e che il comodante non possegga altri immobili a parte quello concesso in comodato e l’eventuale sua abitazione principale.
Nel caso di due coniugi residenti in due case diverse la differenza la fa il comune: se le due case e quindi le due residenze sono in comuni diversi entrambi gli immobili vengono considerati abitazione principale, e quindi sono esenti, se invece i due immobili sono nello stesso comune su uno dei due andranno versate le imposte.
Veniamo ora agli inquilini: se si tratta dell'abitazione di residenza, come per i proprietari anche gli inquilini sono esentati, altrimenti pagheranno una versione light, che va dal 10% al 30% che andrà a completare la quota versata dal proprietario.
Parliamo infine dei terreni: pagano sia Imu che Tasi le aree fabbricabili, mentre i terreni agricoli e incolti pagheranno l'Imu ma non la Tasi e non versano nulla i terreni ubicati in zone montane, quelli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli.
In occasione del saldo, consigliamo ai nostri utenti di verificare la correttezza dei dati con la visura catastale: spesso, in particolare nel caso dei terreni, ci sono inesattezze da correggere che possono incidere sull’imposta. I nostri operatori sono a vostra disposizione per la verifica dei dati e effettuare tempestivamente l’eventuale correzione.